Dettagliatissima recensione della mostra Ron Galella: il più grande fotografo delle stelle:
by Giuseppe Mazzocco della Rivista Centralmente.com da Avezzano (AQ) .
<<< Le oltre 180 foto della mostra (tutte accompagnate da preziose didascalie) riportano, da un lato, la potenza dell’immagine e, dall’altro, un modo inconsueto, ma formidabile, di penetrare nei ricordi ed accendere dei fari su personaggi di ieri che ti porti dentro, ma che, senza la provocazione dell’opera del paparazzo, non avresti mai riportato all’oggi.
La nostalgia che accende la mostra su Ron Galella fa rivivere (soprattutto in chi è più avanti negli anni) epoche giovanili piene di fermenti, avendo per testimoni quei divi che vengono immortalati “senza veli”. Le foto, che l’attenta regia della mostra ha coordinato in un viaggio tematico preciso, ti ricordano che è esistita una celebrità attraverso un’immagine, che la ritrae in un modo assolutamente occasionale, ordinario, non precostituito, banalmente quotidiano!
Ron Galella amava guardare negli occhi il soggetto della sua “incursione” fotografica e scattare prima che lo stesso si “nascondesse” dietro un sorriso di circostanza: rubava un momento della vita reale quotidiana, con primi piani ravvicinati che ti mettono a contatto diretto col personaggio. Per avere il tempo di scattare senza preavviso aveva escogitato uno stratagemma: bloccare, con un nastro adesivo, gli obiettivi delle macchine fotografiche da usare, ad una distanza preordinata e con un diaframma fisso. Si avvicinava al soggetto che, ignaro dell’“attentato”, non era pronto a farsi riprendere e, mentre chiedeva di poterlo fotografare, scattava, scattava, scattava (una regola che il buon paparazzo non deve mai dimenticare), aspettando che il soggetto uscisse dall’espressione abituale, passasse a quella della sorpresa e si mettesse la maschera della posa!
Il suo contatto col soggetto da fotografare è sempre avvenuto fuori da ogni schema e dai riflettori di un set, per questo gli scatti riportano meraviglia, stupore, noia, abitudini quotidiane, e sono stati diffusi da giornali come Time, Harper’s Bazaar, Vogue, Vanity Fair, People, The New York Times, Life e in mostra presso importanti musei come il MOMA di New York e di San Francisco, la Tate Modern di Londra, l’Helmut Newton Museum di Berlino e La Fabrica di Madrid.>>
Articolo completo su https://www.centralmente.com/2022/11/20/un-cucito-dautore-copy/